giovedì 26 gennaio 2017

La banda degli onesti


A rappresentare il cinema comico italiano una volta avevamo la coppia Totò e Peppino. Oggi che coppie abbiamo? Boldi e De Sica?

Antonio Bonocore è un portiere, entrato casualmente in possesso di un kit per stampare banconote da diecimila lire. Incastrato in una vita nella quale con difficoltà si arriva a fine mese, cede all’idea di stampare qualche banconota, quel tanto che basta per sistemarsi un po’. Chiederà aiuto a due inquilini, Giuseppe Lo Turco, tipografo e Cardone, pittore. Ma come si metteranno le cose quando il figlio di Antonio, finanziere assegnato alla sezione falsari, verrà trasferito a Roma?

Come spesso accade nei film di Totò, il cognome dei personaggi è tutto un programma. Bonocore di nome e di fatto dunque, che dopo un primo cedimento dettato dalla solita condizione di precarietà italiana, alla fine farà prevalere lo spirito onesto di un uomo che pur tra mille difficoltà, preferisce vivere la sua vita onestamente.

In questo film nasce il fantastico sodalizio tra Totò e Peppino, che durerà diversi film e che darà vita ad una delle coppie più divertenti del nostro cinema. Divertenti, nonchè imitate, poichè tantissime coppie in futuro ricalcheranno più o meno le stesse dinamiche, con il furbetto faccia da schiaffi (Totò) contrapposto al burbero bonaccione (Peppino).

Come spesso accadrà, anche in questo film regna l’improvvisazione, cosa che rende i loro film particolarmente unici e genuini, al punto che spesso ad ogni “STOP” del regista seguiva un applauso di tutta la troupe divertita dalle gag.

Come buona parte dei film di Totò, anche questo lo conosco praticamente a memoria e ciò nonostante ogni volta lo rivedo sempre con grande piacere.

Sceneggiatura di Age & Scarpelli, gli stessi de “I soliti ignoti”, film dai tratti molto somiglianti a questo e autentico capolavoro della commedia italiana.

Mi spiace finire per fare il solito nostalgico, che esalta la comicità e il cinema di un tempo paragonandolo, alquanto impietosamente, alla comicità di oggi. Ma è forse colpa mia se oggi si preferisce investire sul cinepanettone?

"Portieri si nasce, non si diventa."

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