giovedì 26 gennaio 2017

La fabbrica di cioccolato


Dite a Tim Burton di sbizzarrirsi con la fantasia e lui sarà capace di portare sullo schermo una tale quantità di personaggi stravaganti, colori, musiche e trovate visive che quasi vi pentirete di averglielo chiesto :D

Willy Wonka è il più famoso cioccolataio del mondo. Vive richiuso nella sua fabbrica castello, da cui ogni giorno escono decine di camion ricolmi di dolci. Un giorno decide di nascondere dentro cinque tavolette di cioccolata altrettanti biglietti d’oro, che daranno diritto ad un’esclusiva visita della fabbrica...

Devo dire che “La fabbrica di cioccolato” è stato l’ultimo film di Tim Burton che mi sia piaciuto veramente tanto. Da lì in poi è andato un po’ in calando...

“La fabbrica di cioccolato” è un remake di “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” del 1971, famoso film natalizio che io però non ho mai visto. Anche in questo caso quindi mi atterrò al giudizio solo di ciò che ho visto, senza fare confronti.

La cosa bella di Tim Burton è che quando si guarda un suo film è un po’ come rivederseli tutti. A fronte di un messaggio morale sempre molto semplice e carico di buoni sentimenti (il che non è necessariamente un male, anzi), ciò che rimane una costante, quasi fosse un marchio di fabbrica, sono i suoi personaggi, degli emarginati problematici che cercano, quasi sempre invano, di ritagliarsi uno spazio nella società dei “normali”.

Altro marchio di fabbrica è la cura estetica di ogni scena del film, giocata spesso sugli eccessi (se una costruzione dev’essere maestosa, lo sarà in modo imponente; se una scena dovrà esprimere felicità, tutto sarà colorato; se va rappresentata una situazione di povertà, tutto sarà completamente decrepito; se un personaggio dovrà essere viziato, lo sarà in modo insopportabile; ecc.) e sui forti contrasti. I cinque bambini che compiranno il viaggio dentro alla fabbrica castello saranno, ognuno a modo suo, un eccesso stereotipato rispetto a ciò che rappresentano.

Le musiche sono del sempre grande Danny Elfman, sempre perfettamente in linea con il look gotico dei film di Tim Burton, bravissimo a curare anche le scene più musical e che è ormai diventato un marchio di fabbrica del visionario regista.

Oltre al sempre bravo Johnny Depp, e a Freddie Highmore nel ruolo del protagonista bambino, una menzione d’onore se la merita Deep Roy, l’indianino che interpreta la parte di tutti i 165 Oompa Loompa che compariranno sullo schermo.




"Un giorno mi sono detto, ehi, se la televisione può spezzettare in milioni e milioni di piccolissimi pezzettini e spararli veloci nell'aria e ricomporli da un'altra parte, perché io non posso fare lo stesso col cioccolato?!"

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