giovedì 26 gennaio 2017

The Experiment


Non lasciatevi ingannare dal recente remake americano, quello di cui parlo io è il The Experiment tedesco.
E non lasciatevi ingannare dal trailer o dalla locandina, che lo dipingono come un horror alla The Saw.

Phad è un reporter alla ricerca di uno scoop con cui rilanciare un po’ la sua personale carriera. Risponde ad un annuncio su un esperimento psicologico, dove i candidati dovranno farsi chiudere in un finto carcere ed essere monitorati per due settimane. Phad si farà rinchiudere e cercherà, per avere maggior materiale per lo scoop, di vivacizzare l’esperimento, ma le cose prenderanno nel giro di pochissimo una brutta piega...

Ispirato all'esperimento carcerario di Stanford. 20 uomini chiusi in un finto carcere: 12 interpretano la parte di detenuti, 8 interpretano la parte di guardie. L'esperimento era volto a indagare il comportamento umano in una società in cui gli individui sono definiti soltanto dal gruppo di appartenenza. Terminato anzitempo, l'esperimento dimostrò come la deindividuazione porti un uomo a perdere il proprio senso di responsabilità personale, la considerazione delle conseguenze delle proprie azioni, il controllo basato sul senso di colpa, sulla paura, sulla vergona. Insomma, l'anonimato del gruppo ci porta a fare cose che mai penseremmo di fare...

Andai a vederlo al cinema ignorando completamente di cosa parlasse. Così...a sorpresa! Ingannato come, credo, molti dal trailer, mi aspettavo un film più horror, che tra l’altro è un genere che non amo particolarmente...
E fu davvero una bella sorpresa! Al di là del fatto che amo la psicologia e quindi tutto ciò che gli gira intorno, trovo davvero interessante la tematica trattata, anche se il film in effetti non inventa niente, si limita a raccontare un esperimento realmente accaduto.
Nonostante questo è stato impossibile per me non immedesimarmi nella situazione, chiedendomi di volta in volta come mi sarei comportato io al posto di questo o quel personaggio.

Il film è girato molto bene, poichè si centra in maniera molto fredda e acritica sull’esperimento in sè, lasciando allo spettatore il compito di farsi un’opinione su ciò che sta accadendo.

Nel ragionare su questo film, la cosa che colpisce come un pugno nello stomaco è il fatto che il quadro che ne esce non solo non è idilliaco, ma è tristemente realistico. Non siamo di fronte alla visione del mondo e/o dell’umanità di un autore di letteratura, ma siamo di fronte ai numeri e alle conclusioni di un esperimento reale.

L’uomo dotato di potere, derubato della propria identità e quindi dal senso di responsabilità, si comporta in modo estremamente istintivo, cercando con ogni mezzo di esercitare il proprio potere sul più debole. Niente di meno di ciò che fa un animale.

A questo punto non posso fare a meno di pensare a come si traduce veramente tutto questo all’interno del nostro reale sistema carcerario...

Quella che segue è una lettera che un vero detenuto mandò al Prof. Zimbardo, lo psicologo che condusse il reale esperimento:

"Sono stato da poco liberato dopo trentasette mesi di cella di isolamento. Mi è stato imposto il silenzio assoluto e se appena sussurravo qualcosa all’uomo della cella accanto venivo picchiato dalle guardie, cosparso di una sostanza chimica, sbattuto in una cella ancora più piccola, denudato e costretto a dormire su un pavimento in cemento, senza coperte, senza lavabo e senza water… E’ giusto che i ladri vengano puniti, e non giustifico il fatto di rubare sebbene io stesso sia un ladro. Una volta libero, non credo che tornerò a rubare. Questo non vuol dire però che mi abbiano riabilitato. Adesso penso solo ad uccidere – uccidere quelli che mi hanno picchiato e trattato come se fossi un cane. Spero e prego per il bene della mia anima e per la libertà futura, spero di riuscire a sconfiggere l’amarezza e l’odio che giorno dopo giorno mi corrodono l’anima. Ma so che non sarà facile".

Immagino che ogni commento sia inutile.

Gli attori sono tutti in gamba e il mutamento caratteriale di ognuno di loro è descritto e raccontato in modo impeccabile.

Lo consiglio assolutamente.


"Rinchiudi un qualunque animale abbastanza a lungo; il più forte, mangerà il più debole, è così che vanno le cose..."

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