mercoledì 25 gennaio 2017

Fight Club


La prima regola del Fight Club è “non dovete parlare mai del Fight Club.”
La seconda regola del Fight Club è...”non dovete parlare MAI del Fight Club”.
Parliamo di Fight Club.

Edward Norton interpreta un uomo, poco più che trentenne e che per tutto il film non viene mai chiamato per nome. Stanco della vita e insonne, decide di seguire dei gruppi di recupero per malati terminali tanto per tirarsi su il morale, e lì farà conoscenza di Marla Singer, depressa e disillusa almeno quanto lui.
Sempre nello stesso periodo conoscerà, in modo del tutto casuale, anche Tyler Durden, singolare personaggio che lo ospiterà nella sua fatiscente dimora. I due insieme metteranno su un gruppo chiamato Fight Club, organizzando incontri clandestini di boxe al solo fine di rappresentare una valvola di sfogo per frustrati. Ma in realtà le mire di Tyler sono ben più alte...
Tra i due si inserirà anche Marla, portando avanti un rapporto masochistico che ben si incastra con i due personaggi così tanto diversi tra loro.

Non è un film "di botte", come molti potrebbero pensare, sebbene esse siano una componente visivamente molto forte e presente in tutto il film.

Edward Norton rappresenta il perfetto prototipo di persona media, perso nella sua routine, nel suo lavoro di cui egli è solo un anonimo ingranaggio, nella sua mania di collezionare oggetti al solo scopo di avere uno status e di colmare i suoi vuoti affettivi. Trovo che sia molto significativo il fatto che per tutto il film il nome del protagonista non venga mai pronunciato, quasi a sottolineare la sua natura di uomo qualunque, completamente alienato, nel quale ogni spettatore potrebbe impersonarsi.

Tyler Durden rappresenta invece la ribellione al sistema, la libertà, la critica al capitalismo e ai poteri forti. Grazie a Tyler, il nostro protagonista riscirà a sfogare le sue frustrazioni in modo liberatorio, liberandosi dalle catene imposte dalla società in cui viviamo.

Violento, schizzofrenico, cupo, anarchico...ma anche molto filosofico e ricco di perle di saggezza sulle quali non potrete fare a meno di riflettere almeno un po'. Una critica dura alla nostra società consumistica e alienante, all'interno della quale siamo schiavi senza rendercene conto. E solo chi riesce a vivere fuori dal sistema è veramente libero, perchè “è solo dopo aver perso tutto che sei libero di fare qualsiasi cosa.”

Fight Club è un autentico capolavoro, frutto di una gran bella regia (David Fincher) e di una perfetta interpretazione da parte dei protagonisti (Edward Norton e Brad Pitt). Che Edward Norton fosse un grande attore lo sapevamo tutti, ma Brad Pitt è stato per certi versi una piacevole conferma (aveva già dato una bella prova in “Seven” sempre di Fincher e in “L’esercito delle 12 scimmie” di Terry Gilliam). L’attore che avrebbe potuto tranquillamente campare di rendita facendo poster a vita per qualche marchio di moda, si dimostra davvero perfetto nella parte del bello e dannato, anarchico e pazzoide.

Ha dato inoltre vita ad un filone di pellicole dal tipico colpo di scena finale, che non vi racconto, riusato selvaggiamente in diversi altri film.

"Le cose che possiedi, alla fine ti possiedono."

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