martedì 24 gennaio 2017

Babel


Qualcuno potrebbe trovare Alejandro Gonzalez Inarritu un po’ ripetitivo se dopo “21 grammi” ci propone questo “Babel”. Però a me il suo stile piace, mi piacciono le tematiche che affronta, mi piace il suo modo di raccontarle, e soprattutto anche io, come lui, adoro le coincidenze!

Due coniugi, che vivono una vita di coppia ormai in crisi, durante un viaggio in Marocco rimangono vittime di un incidente: mentre sono su un pulman in mezzo al deserto, lei viene colpita da un colpo di fucile.
Il colpo è partito a due ragazzini, figli di pastori, che stanno “innocentemente” giocando con l’arma.
La donna di servizio della coppia sta disperatamente cercando di tornare negli USA dopo aver portato i loro figli ad un matrimonio in messico.
A Tokio una ragazza giapponese sordomuta cerca in tutti i modi di farsi amare, anche adescando uomini molto più grandi di lei.

Quattro episodi apparentemente slegati tra loro, ma uniti da uno stesso tema di fondo: l'incomunicabilità.
Nelle quattro storie raccontate in parallelo, quattro diverse forme di incomunicabilità: c'è quella fisica, di una sordomuta; c'è quella culturale, di una famiglia integralista marocchina; c'è quella linguistica, di una donna messicana che cerca di tornare negli USA e si scontra con i doganieri; c'è quella familiare, di una coppia a cui è rimasto ben poco da dirsi.

Ed ognuna di queste crea una piccola, ma decisiva interferenza nelle altre.

Il regista messicano ha dichiarato: "Sono sempre stato attirato dalle coincidenze e dalle storie parallele. Io vedo la vita come una successione di segmenti; la linearità e la cronologia non mi sembrano in grado di rendere giustizia alla realtà dell'esistenza".

Il film è raccontato con la stessa frammentarietà che caratterizzava “21 grammi”, sebbene qui il set su cui viaggiano le coincidenze è addirittura l’intero pianeta.

Film toccante e che lascia la sensazione di far parte di una gigantesca Babele...

Il ritmo è lento, ma questo a me piace!

"In principio a tutte le genti, di tutte le parti del mondo, il Signore diede un unico idioma. Per loro, nulla di quello che si proponevano era irrealizzabile."

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