martedì 24 gennaio 2017

Corto circuito


Cosa succederebbe se un robot dovesse prendere vita? Ce lo racconta, ponendosi la domanda realisticamente, "Corto Circuito".


Numero 5 è un robot costruito per l'esercito dalla NOVA Robotics. Durante una dimostrazione di utilizzo, mentre è collegato alla presa elettrica per la ricarica delle batterie, viene colpito da un fulmine. L'incidente genera in lui una scintilla vitale, rendendolo vivo. Ovviamente nessuno ci crede, per cui cercano in tutti i modi di prenderlo per smontarlo e trovare il guasto. Ma dal momento che smontare = morire, Numero 5 scappa...


Questo è uno di quei film che mi fa rimpiangere il cinema anni '80, quando gli effetti speciali erano al servizio della storia e non un esercizio di budget, per cui si curava molto più la sostanza che l'apparenza.


Il film in questione è piuttosto leggero, classificabile principalmente come una commedia, più che un film di fantascienza. La forza di questo film, però, risiede proprio nel personaggio. Il robot infatti ha appena preso coscienza del mondo che lo circonda, e ha la stessa curiosità e ingenuità di un bambino, ma una velocità di apprendimento e di ragionamento tipica di un computer. Al di là delle divertenti situazioni che si vengono a creare, parte della sua amabilità lo si deve alla sua forma. Ispirandosi vagamente ad ET, la forma del volto, gli occhioni e soprattutto le ciglia mobilissime riescono a dare al personaggio un carisma ed un'espressività unici, al fascino dei quali è difficile sottrarsi.


La storia è ben scritta, non annoia mai. E' non manca quel tocco di antimilitarismo che ci sta sempre bene...


Ne è stato fatto un seguito, che seppur un po' criticato ed effettivamente non all'altezza del primo, è comunque molto carino.


Curiosità: chi ha visto Wall-E avrà notato l'evidente somiglianza...
"Numero 5 non è robot. Numero 5 è...vivo!"

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