martedì 24 gennaio 2017

Bastardi senza gloria


Al cinema tutto è permesso, anche cambiare la storia.

Seconda Guerra Mondiale. Il tenente Aldo Raine e la sua squadra, i cosiddetti "Bastardi", tutti ebrei, vanno scorrazzando per la Francia in cerca di nazisti da uccidere e a cui prelevare lo scalpo. Con la complicità di una famosa attrice organizzeranno un attentato per uccidere Hitler e tutti i gerarchi nazisti a lui più vicini. L'attentato avrà luogo durante una première all'interno di un cinema di proprietà di un'ebrea francese, che cercherà anche lei la sua vendetta...

Torna in campo Tarantino ed è di nuovo capolavoro. A parte i flashback (qui ridotti al minimo sindacale), il resto è Tarantino puro con i suoi soliti ingredienti magici.
Negando ciò che la storia ci insegna, Tarantino ci racconta una realtà alternativa, un "come sarebbe stato se", e lo fa in modo spettacolare. Il tutto condito da quel pizzico di sadismo che normalmente potrebbe non piacermi, ma quando si tratta di nazisti ci posso tranquillamente passare sopra. Del resto al cinema si può...e non sarà un caso se il luogo dell'attentato è proprio un cinema. Perchè, ahimè, è solo lì che muoiono i cattivi e vincono i buoni.

I dialoghi sono ai massimi livelli, si parla in quattro lingue diverse (tedesco, inglese, francese e italiano) e si fanno particolarmente sofisticati e accattivanti ogni volta che entra in scena il colonnello Hans Landa, detto Il cacciatore di ebrei, personaggio che trasuda carisma da tutti i pori. L'attore che lo interpreta, l'austriaco Christoph Waltz, ha vinto un Oscar meritatissimo per questo ruolo. Ogni volta che fa capolino, c'è da far tremare le gambe.

Storicamente le cose non andarono cosi, ma...sognare non costa niente, no?!
Aldo Raine dirà "Questo potrebbe essere il mio capolavoro."...che sia un pensiero di Tarantino?

"Nelle pagine della storia, di tanto in tanto, il fato si ferma a guardarti e ti tende la mano."

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