martedì 24 gennaio 2017

Collateral


Los Angeles, la città dove vivono milioni di persone ma nessuno si conosce. Abitando in una grande città credo di rendermi conto di cosa significhi.
Film molto particolare, questo di Michael Mann.

Siamo a Los Angeles. Max, un’autista di taxi, durante un turno di notte accoglie sulla sua auto un nuovo cliente, Vincent, che vuole essere portato in giro tutta la notte in cambio di un lauto pagamento. Verrà fuori ben presto che si tratta di un sicario alle prese con una serie di omicidi da compiere, ma liberarsene per Max sarà tutt’altro che semplice.

Il film si svolge interamente nell’arco di una notte e per motivi a me completamente ignoti i racconti che si svolgono nell’arco di un tempo molto ristretto mi hanno sempre affascinato.

“Collateral” è un continuo cambio di ritmo. Di fatto si tratta di un action-thriller, ma alterna continuamente momenti con ritmo lento e molto (ben) dialogati, per lasciare lentamente il posto all'azione, decisamente ben congeniata.
Il tutto condito da un po' di sana filosofia, mentre sullo sfondo scorre una Los Angeles notturna, immensa, illuminata e bellissima, quasi da cartolina. Complice di questo spettacolo visivo è anche l’ottima fotografia, coadiuvata dall’uso massiccio del digitale che all’epoca non era ancora usatissimo.
In effetti in molti momenti si ha la sensazione che l’aspetto action sia più una cornice che serve solo a dare spunto al regista per mettere a confronto i due personaggi, un cinico freddo e calcolatore e un sognatore emotivo, un buono e un cattivo, sebbene ognuno dei due abbia almeno una punta dell’altro. Ed entrambi sono completamente immersi in una realtà enormemente più grande di loro, che fa quasi apparire senza senso tutto quello che fanno, nel bene e nel male.

Gli attori si comportano tutti egregiamente, soprattutto Tom Cruise che dimostra di essere un buon attore, interpretando una parte a lui molto insolita. Il suo personaggio è sicuramente il centro di tutto il film. E’ lui quello che offre spunti di riflessione, che ti sorprende con la frase che ti fa riflettere sul senso della tua vita e che due minuti dopo ti sveglia dal tuo torpore esistenziale sparando in fronte ad un tizio senza farsi il minimo scrupolo. Un personaggio cupo e freddo, ma che dà per il tutto il film la sensazione di essere molto più di quel che si vede.
Ottimo anche Jamie Foxx, che per questo film si è guadagnato una nomination agli Oscar (come anche Tom Cruise).

In effetti è assai difficile riuscire a decidere cosa di questo film sia più coinvolgente. Io uscii dal cinema davvero soddisfatto!

"Mai sentito parlare del Rwanda? Decine di migliaia di cadaveri prima che cali il sole, mai così tanti morti in così poco tempo dall'epoca di Nagasaki e Hiroshima, hai battuto ciglio Max? Ti sei iscritto ad Amnesty International? Oxfam? Save the Whale, Greenpeace o roba simile? No. Io faccio fuori un grassone e tu ti fai venire un attacco isterico."

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