martedì 24 gennaio 2017

Diaz - Don't clean up this blood


Quello a cui ho assistito al cinema la sera in cui sono andato a vedere questo film, è uno spettacolo agghiacciante.

Siete impressionabili? Vi dà fastidio il sangue o la violenza? Beh...sti cazzi, vedetelo lo stesso, perchè un film del genere fa parte della nostra (triste) storia recente e andrebbe proiettato nelle scuole.

I fatti della scuola Diaz a Genova, almeno sommariamente, sono noti a tutti (spero). Se non è così, documentatevi. Il film non fa altro che raccontarli, dopo aver accuratamente studiato carte processuali, visionato materiale e intervistato testimoni.

Eviterò commenti su quanto successo quella notte (e oltre), perchè non è questa la sede. Oltre al fatto che credo che i commenti siano del tutto superflui. Chi giustifica, anche solo di striscio, quello che è successo, è IN MALAFEDE. Punto.

Detto questo, c’è da dire che il film è veramente ben fatto. Non c’è un unico protagonista. Si tratta di un collage di storie, raccontate in maniera temporalmente decostruita, che hanno come unico punto in comune quella triste e violenta nottata. Alcune scene sono notevoli, se si considera che stiamo parlando di cinema italiano (c’è una veduta aerea di Genova di notte con una carovana di macchine della polizia che sfrecciano che fa invidia alle megaproduzioni americane). Poi scopro che il film non è stato prodotto in Italia....ahhhhh, ecco, me pareva.

L’unico appunto negativo che faccio è che alla fine di tutto manca il vero responsabile: la politica. Dopo la carrellata di funzionari, poliziotti, manifestanti e studentelli massacrati, mi aspettavo di vedere sotto la luce dei riflettori qualche politicante. Perchè alla fine del film si esce dal cinema con la voglia di spaccare la testa al primo malcapitato poliziotto che si incontra, ma c’è una responsabilità “dall’alto” ben più grave ed influente, che il film si guarda bene dall’indicare.

Allo scorrere dei titoli di coda e alla riaccensione delle luci, la sala era ammutolita, non c’era una persona che fiatava. In compenso ho visto tanti, troppi occhi lucidi.

In prossimità dell’uscita nelle sale, il Ministero dell’Interno divulga una circolare per gli agenti di polizia dove viene fatto presente che per il rilascio di interviste e la partecipazione a convegni o dibattiti è necessaria l'autorizzazione da parte dell'Ufficio Relazioni Esterne della Polizia di Stato.

Che schifo di paese.


"Avete fatto una grande cazzata."

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