mercoledì 25 gennaio 2017

Good morning, Vietnam


Chiedete a Robin Williams di dare libero sfogo a tutta la sua parlantina e il risultato che avrete è “Good Morning, Vietnam”.

1965. Adrian Cronauer, disc-jokey di successo, viene chiamato a Saigon con l’obiettivo di condurre una trasmissione radiofonica e tirare su il morale delle truppe. Tuttavia il suo modo di fare estremamente irriverente e anticonformista darà fastidio ai vertici, e svolgere il suo compito sarà tutt’altro che facile.

Sembra una storia già vista, in mille altri modi e in mille altri posti: quando la satira comincia a pestare i piedi a qualcuno sono sempre dolori.

Ispirato ad una storia vera, “Good Morning, Viernam” è un bellissimo film ambientato nel periodo della guerra in Vietnam, ma che in effetti di guerra ha molto poco. A parte qualche sequenza, inaspettata al punto da colpire lo spettatore come un pugno nello stomaco, il film in generale si concentra meno sull'azione in battaglia e più sul fronte della libertà d'informazione.

I toni si alternano tra la commedia e il drammatico e tutto il film si centra sul contrasto tra questi due generi, tra l’ironia dei personaggi o della trasmissione condotta da Cronauer e la drammaticità della guerra.

Ciò che però rende questo film davvero molto pregevole è l’interpretazione di Robin Williams, indubbiamente la migliore di tutta la sua carriera. In effetti non credo che ci potesse essere un attore che avrebbe saputo fare di meglio. Cronauer è un disc-jokey brillante, veloce, dotato di parlantina e capacità di improvvisare battute fulminanti e in questo Robin Williams è stato davvero bravissimo, soprattutto perchè anche lui ha improvvisato molto.

A questo punto, un plauso se lo merita anche il doppiatore italiano; stare dietro a Williams non dev’essere proprio semplice...

"Logica militare? Non noti una certa contraddizione?"

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