mercoledì 25 gennaio 2017

Il labirinto del fauno


Quello che non mi piace di molti spettatori è che si aspettano sempre di poter catalogare un film in un genere ben preciso. Quando non ci riescono, vanno in crisi e se la prendono con il film dicendo "non mi è piaciuto.". A me invece i film così, un po' fuori dal comune, un po' fuori dagli schemi, mi piacciono molto: mi danno l'impressione di aver appena visto qualcosa di nuovo.

Spagna, 1944. Terminata la guerra civile spagnola, Carmen si trasferisce insieme alla figlia Ofelia nella casa del nuovo marito, il capitano Vidal. Ofelia, disturbata dalla disumanità di Vidal (un crudele fascista al soldo di Franco) trova rifugio in un labirinto nascosto in mezzo al bosco circostante e governato da Pan, un fauno che le confessa di essere la reincarnazione della loro principessa. Per riconquistare il suo regno, la bambina dovrà superare tre prove...

Questo bel film di Guillelmo Del Toro è uno storico molto realistico, un po' splatter, ma anche un po' fantasy. Anzi, decisamente parecchio fantasy. Esegue infatti continui salti tra la realtà della guerra civile spagnola al mondo fantastico e onirico di una innocente bambina, che non sopportando gli orrori della guerra, si rifugia in un mondo popolato da fauni, fate e mostri di varia natura.

Fantastico sì...ma anche spaventoso, e infatti non è certo un film per bambini.

Ha anche un altro pregio, ovvero è un fantasy che non è stato fatto ad Hollywood, e si vede subito: è privo di americanate, il che significa che si tratta di fantasy che può essere preso sul serio.

Vidal: "Non la capisco. Perchè non mi ha obbedito?"
Ferraira: "Perchè obbedire senza pensare, così, istintivamente, lo fa solo la gente come lei."

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